Rai Cinema Dvd quinto potere (il)

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Le tv sono forse lo strumento più importante affinchè la Societa' dei Consumi continui a dominare sulla terra, ma infondo perche'? perche', chi ha il controllo e guadagno dalla Societa'dei Consumi, sono le famiglie che da sempre dominano la terra, almeno dall'alba della rivoluzione industriale ad oggi chi controlla le TV(che sono la ragion di vita dei consumi ci dice anche Lumet con molto disincanto),non sono altro che le stesse Banche,e le Multinazionali,che a loro volta sono controllate dalle stesse famiglie, sono le famiglie imperiali che hanno evoluto la propria tirannia rendendola invisibile e per cio'piu'pericolosa e istallandosi in usa,inghilterra,israele, e ora tentano anche in asia grazie alla loro globalizzazione. Ad oggi forse il tema perde un po' di appeal, certamente ancora molto attuale ma ormai poco scottante in quanto ci si è abituati a vedere di tutto in tv e nulla fa più scalpore. Candidatura per il miglior attore a William Holden Candidatura per la miglior attrice a Faye Dunaway Candidatura per il miglior attore non protagonista a Robert Duvall Candidatura per la migliore sceneggiatura a Paddy Chayefsky The film was not bad. It was sort of an attempt to make a Facebook style film about Wikileaks and although it nowhere measured up to the quality of "Social Network." Its attempt was commendable and all-in-all, it was not a waste of the 18 Euros we spent to see it. In una puntata delle serie TV Pazza famiglia, il protagonista Leo ( Enrico Montesano), oppresso da una difficile situazione familiare e altri problemi, una sera vede in TV una replica di Quinto Potere mentre Howard Beale pronuncia la famosa frase: "Sono incazzato nero, e tutto questo non lo accetterò più!". In preda all'esaurimento, si reca sul tetto del palazzo dove vive facendo risate deliranti e taglia a una a una le antenne televisive.

In Italia, dove il film uscì nel marzo del 1977, Sandro Casazza lo giudicò nella sua recensione sul quotidiano La Stampa «un film anti-televisivo di solida struttura drammatica, nei toni alti di un sostenuto impegno sociale». [31] «Howard Beale è un precursore delle persone che ti dicono come ti senti. Non solo quelle dei programmi notturni, di cui io sono una specie di parodia, non solo gli opinionisti ma anche la gente dei notiziari» ( Stephen Colbert, New York Times, 2011). [32]Protagonista indiscusso di questa pellicola è, ancora una volta, Benedict Cumberbatch nel suo ruolo di Julian Assange, fondatore di WikiLeaks. Addirittura quest’ultimo, nonostante abbia odiato il film per motivi che spiegheremo successivamente, ha lodato la recitazione di Cumberbatch. Il fondatore di Wikileaks non ha accolto bene la notizia che la DreamWorks di Steven Spielberg stava girando un film su di lui, ispirandosi, per di più, al libro di Berg, con cui ha rotto bruscamente ogni rapporto dal 2010. Non lo si può biasimare: è come se Bob Woodward avesse scritto un libro discutibile su Carl Bernstein e la vicenda del Watergate (i due celebri giornalisti, immortalati da Alan J. Pakula in Tutti gli uomini del presidente, vengono non a caso citati nel film).

I'm as mad as hell, and I'm not going to take this anymore!» («Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!») è l'invettiva che Howard Beale incita a gridare fuori dalle finestre agli spettatori che stanno seguendo il suo programma. Concentrandosi su Daniel Domcheit-Berg (Daniel Brühl), uno dei primi sostenitori di Julian Assange (Benedict Cumberbatch) e suo collega, il film ripercorre i primi inebrianti giorni di Wikileaks, culminati nella diffusione di una serie di controversi documenti che avrebbero cambiato il corso della storia. Il successo riscontrato dal sito ha portato ai suoi fondatori fama immediata e ha trasformato il flusso di informazioni dei mass media e del mondo in generale. Approfondimento IL QUINTO POTERE: LA STORIA DI WIKILEAKS a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad Network (1976) - Articles, su tcm.turner.com, www.tcm.turner.com. URL consultato il 26 novembre 2019.La prima edizione in DVD è stata distribuita dalla MGM il 24 febbraio 1998, seguita da diverse riedizioni tra cui quella della Warner Home Video uscita il 28 febbraio 2006 per il 30º anniversario del film. In questa edizione, distribuita nel 2011 anche in formato Blu-ray, sono inclusi il commento del regista, un'intervista a Paddy Chayefsky tratta dal talk show Dinah! e i documentari The Making of Network e Private Screenings with Sidney Lumet. [20] Accoglienza [ modifica | modifica wikitesto ] Walter Cronkite, conduttore di CBS Evening News dal 1962 al 1981 Giovedì 09 Novembre 2023 ancora volano le farfalle (0) club zero (0) il meglio di te (0) lubo (6.5) riabbracciare parigi (0) soldato peter (0) trolls 3 - tutti insieme (0)

La tensione tra Assange e Domscheit-Berg si fa intollerabile quando Chelsea Manning, un’attivista ed ex militare statunitense, fornisce centinaia di documenti a WikiLeaks, inclusi video in cui dei soldati sparano a dei civili non armati. Assange decide di pubblicare tutto subito, mentre Daniel vorrebbe prima controllare tutti i documenti. I due raggiungono un accordo; avrebbero pubblicato i documenti censurando tutti i nomi. Daniel, però, si accorge che Julian non ha alcuna intenzione di mantenere l’accordo; prima che Assange possa fare qualsiasi cosa, l’amico cancella il sito e impedisce a Julian di accedere ai server. Grandi attori, veramente grandi soprattutto Peter Finch (oscar e che colpevolmente non conoscevo) e ottima regia con sequenze veramente splendide. Grande sceneggiatura, veramente interessante e profonda. Uno degli aspetti migliori del film, sta probabilmente nella scelta narrativa di non entrare mai nel privato del suo profeta: della sua vita non sapremo nulla, nulla delle vere ragioni della sua malattia illuminata - osserviamo invece i meccanismi mediatici intorno, politici, del business, gli affari, una vasta energia sembra propagarsi dalla vertigine obliqua dei palazzi eretti nell'introduzione, compravendita d'onde elettromagnetiche. Mentre il rapporto dell'uomo con la televisione, ch'è nella relazione tra la manager Diana e il funzionario Max, vede l'uomo annichilito, la tv sovraeccitata. Il film fu distribuito dalla MGM negli Stati Uniti, dove esordì il 14 novembre 1976 a New York e Los Angeles, e dalla United Artists a livello internazionale. Buono ed efficace il lavoro della regia, riesce a mantenere un ritmo narrativo veloce anche se fallisce nel catturare al 100% l'attenzione e interesse dello spettatore. Impeccabili le interpretazioni degli attori, anche dei personaggi secondari, i quali riescono comunque a lasciare la loro impronta (psicologica più che digitale) nella pellicola in questione. Apprezzabile la scenografia e la fotografia, nonchè la scelta della colonna sonora che sostiene il ritmo narrativo piuttosto fluido.Ma non è finita qui. Assange è andato oltre. Ha pubblicato su internet un dettagliatissimo report in cui numerosi passi della sceneggiatura firmata da Josh Singer sono messi a confronto con la propria versione dei fatti. Di sicuro impatto anche la personale, ed acuta, schematizzazione del "sistema" Assange attraverso la rappresentazione di un mondo surreale nel quale il protagonista gestisce il suo patrimonio di informazioni e nel quale è"fondatore, archivista, impiegato, attivista.. ".



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